Chiesa, di che genere sei?

di Ugo Basso

 

Il 22 ottobre a Bologna la rete dei Viandanti, a cui Il gallo aderisce, ha organizzato un vivace e partecipato convegno sulla presenza femminile nella chiesa cattolica romana con voci varie e autorevoli. Rimando per i nomi dei relatori, i materiali di lavoro che sono circolati e, fra qualche tempo, le relazioni al sito www.viandanti.org e, senza ripercorrere passo passo la giornata di lavoro, propongo qualche considerazione che sono andato elaborando. Con il sottotitolo chiarificatore Carismi, ministeri, servizi per un popolo di donne e di uomini, il convegno ha rappresentato l’occasione per ragionare insieme su un complesso di problemi rilanciati dall’impegno di rievangelizzazione della chiesa promosso da Francesco, un ripensamento dottrinale e soprattutto pastorale da cui si auspicano risultati nella vita del popolo di Dio che ancora sono da immaginare: per questo è importante scambiare pensieri ed esperienze.

 

Intanto provarci

 

Dunque un contributo alla riflessione della chiesa, vissuta anche come grande fucina di idee e di iniziative, e insieme un reciproco incoraggiamento a operare negli spazi già esistenti e a far ricadere nelle realtà locali, in primo luogo le parrocchie nelle quali molti dei partecipanti sono attivi, qualche segno di aggiornamento. Sappiamo bene quanti autoritarismi clericali, quante rigidità, quanti rifiuti, appelli a una disciplina molto chiesastica e poco evangelica, quanti timori: ma è pur vero che spesso l’immobilismo è da addebitare, almeno in buona parte, alla pigrizia dei laici, alla loro – nostra – mancanza di studio e di coraggio, alla presenza silenziosa nei consigli pastorali, spesso formalizzati e insignificanti non solo per le chiusure dei parroci. Troppe volte prevale il mugugno sulla richiesta di essere ascoltati, l’accettazione insoddisfatta sulla formulazione di proposte o almeno di dialogo. Già oggi esistono spazi per significativi aggiornamenti: occorre conoscerli e valersene.

Aggiungo due note un po’ deludenti che però devono essere stimolo a perseverare e trovare altre strade, non certo a lasciar perdere. La prima è il sostanziale disinteresse dei giovani e, in questo caso, delle giovani tra le quali, anche se frequentanti messe e parrocchie, non pare ci sia grande ansia di ripensare al proprio ruolo nella chiesa, né di mettere in discussione le permanenti esclusioni. La seconda la risposta, o, meglio, non risposta, dei vescovi. Nell’impegno dei Viandanti c’è sempre la determinazione a muoversi con la chiesa, abbandonando rifiuti e contestazioni, non contrapporre buoni a cattivi, ma offrire esperienze, tentativi, studi costruttivi: e tutto quello che è stato fatto, davvero dalla base, in questi anni è stato sempre partecipato ai vescovi italiani come occasione di scambio e di dialogo. Le risposte, anche solo con un biglietto, neppure in questa occasione sono state superiori a poche unità.

 

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Sempre insieme o anche in avanguardia?
  • Sette per chi?
  • Un popolo di donne e uomini
  • Per tutti il triplice dono
  • Un ministero ordinato