di Cesare Sottocorno

Fin dalla sua pubblicazione nel 1958, Esperienze pastorali, l’opera piú importante di don Lorenzo Milani dal punto di vista dottrinale, ha suscitato, nonostante il suo ritiro dal commercio, interventi discordanti tra i critici e i lettori.

Non è stato messo all’indice

Il libro venne severamente stroncato da padre Angelo Perego su La Civiltà Cattolica, articolo che, qualche mese prima d’essere eletto papa, influenzò il giudizio negativo sull’attività e sulla persona di don Lorenzo da parte del cardinale Angelo Roncalli. Lo stesso priore di Barbiana che non mancava mai di affrontare in prima persona le problematiche che lo riguardavano, scrisse a Tommaso Fiore autore di un commento su Il Quotidiano di Roma e dichiarò che l’articolo apparso su L’Osservatore Romano ben otto mesi dopo la diffusione del libro «mancava di onestà e di carità». Precisò che l’opera non era stata messa all’indice perché «non v’è stato trovato nessun vero errore». Contraddisse l’affermazione che fosse piaciuto «alla stampa comunista» precisando che «la stampa d’ogni parte se n’era rumorosamente e ampiamente occupata» e in mezzo alle centinaia di recensioni c’erano state anche quelle dei comunisti e a loro il libro «non era piaciuto per niente».
Di diverso parere don Primo Mazzolari che scrisse:

Caro don Lorenzo, sono arrivato all’ultimo capitolo delle Esperienze pastorali e non so attendere la fine perché la voglia di buttarti le braccia al collo è incontenibile. È uno dei piú vivi e completi documenti di sociologia religiosa. Il clero italiano ti deve essere riconoscente.

E dopo la lettura dell’articolo di padre Perego manifestò a don Lorenzo tutta la sua amicizia:

Misuro il tuo dispiacere da esperienze consimili ripetute piú e piú volte, e vorrei che tu mi sentissi vicino, paterno amico, anche se non so dirti una parola.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

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• Un dibattito lungo decenni
• Una polemica recente
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