Nel ricordo di padre Davide

di Giannino Piana

Su padre Davide Turoldo molto è stato scritto in questi venticinque anni dalla morte. Sono state rievocate le sue prese di posizione, spesso dure e sferzanti, nei confronti di scelte ecclesiali e sociali nelle quali a prevalere era la logica del potere. È stata fatta oggetto di attenzione in alcuni settori della critica letteraria la sua poesia, che oscilla tra slanci appassionati di puro lirismo e impegno militante. E non sono mancati, infine, studi che si sono sforzati di ricostruirne la biografia, risalendo alle due grandi fasi che hanno contrassegnato la sua significativa (e inquieta) esistenza: quella preconciliare e quella conciliare e postconciliare.
Tra questi ultimi non si può non segnalare, per la completezza dell’analisi e il rigore esemplare della ricerca, quello di Mariangela Maraviglia (recensione in Il gallo, dicembre 2016, p 18), che costituisce il primo vero tentativo di offrire un quadro globale del contributo offerto da Turoldo alle vicende di una stagione – quella del primo e secondo Novecento – complessa e tormentata (talora tragica) della vita della società e della chiesa.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Nelle profondità dell’anima
  • La poesia del mistero
  • Una fede né facile né scontata
  • Bellezza sfigurata