La visita nella poesia di Wislawa Szymborska
di Silviano Fiorato
«Avanti!» – «Posso?» – «Sí, tocca a lei. Ha il numero?» – «Sí, quarantaquattro» – «Bene, si accomodi. Il nome?» – «Salvatore» – «E poi?» – «Currò, signor dottore» – «Nato il, nato a …?» – «Messina, signor dottore; sono nato dopo il terremoto, si intende!» – «Lo credo, avrebbe piú di cent’anni, dal 1908» – «C’era morto mio nonno» – «A proposito di antenati, suo nonno aveva qualche malattia?» – «No, no: c’era proprio rimasto sotto» – «Non intendevo questo, ma se c’erano malattie in famiglia. Comunque, lei come si sente, cosa mi dice?» – «Sono venuto per una visita» – «Ma ha qualche disturbo?» – «Niente, signor dottore! Ottantaquattro, sono vecchio!» – «É mai stato ammalato?» – «Solite influenze. E un dito rotto facendo il muratore» – «Ma se non ha disturbi non ha bisogno di visite. Non si spogli, si rimetta la camicia. Le prescriverò invece qualche esame, per vedere se avesse malattie nascoste. Vediamo un po’ … Gli esami del sangue saranno una ventina, e le urine, naturalmente; e poi i raggi al torace li ha mai fatti?» – «Io no, ma volevo solo una visita…» «Ma lei, alla sua età, ha bisogno solo di esami: sa, il cuore, l’aorta, le carotidi, e i reni chissà come sono…» – «E dunque niente visita?» – «La visita? come no, forse si farà, quando avrà tutti i risultati» – «Proprio tutti? E quando sarà?» – «Questione di qualche settimana, al massimo di qualche mese. Ma lei sta bene, non deve preoccuparsi; comunque si riguardi, cerchi di non ammalarsi proprio adesso! Ad ogni modo se le capitasse di star male non perda tempo a cercarmi: c’è apposta il pronto soccorso. Vada pure, vada tranquillo! Avanti un altro!»
È un colloquio immaginario, anche se sembra registrato; di pura fantasia, ma non troppo di fronte a certe realtà che tutti conosciamo, di cui piú volte abbiamo scritto e parlato; una realtà che è difficile cambiare, perché dipende dalla combinazione di due fattori, uno estrinseco e uno intrinseco: quello estrinseco è il coacervo di norme restrittive e di imposizioni burocratiche tendenti a ridurre la spesa, ma senza tener conto di che cosa voglia dire curare gli ammalati. Il fattore intrinseco dipende dalla nostra preparazione clinica e dalla nostra capacità di approccio con le persone che si rivolgono a noi per essere aiutate. Prima di far eseguire «tutti gli esami possibili e immaginabili», una buona visita non guasterebbe mai.
Cosí sembrava pensasse una grande poetessa polacca, Wislawa Szymborska, premio Nobel nel 1996. La sua poesia è molto originale e ci pone delle domande sul nostro modo di vivere e di sentire la realtà che ci circonda; ma ce le pone in modo ironico, quasi scherzoso e sempre con grande semplicità. Molti critici ritengono che il motivo intrinseco della sua poesia sia l’amore, da esprimere in tutte le situazioni della vita; e che può venir fuori nella quotidianità del nostro rapporto umano e professionale. Cosí se riusciamo, per esempio, a metterci dalla parte di chi si spoglia e si riveste nei nostri ambulatori, come fa Wislawa Szymorska nella poesia che stiamo per leggere e riusciamo a parteciparvi fino all’ultima sciarpa indossata prima di uscire, vi troveremo il simbolo di una speranza per la vita che ancora continua. Sono versi in apparenza solo scherzosi, ma pieni di grande umanità. Il titolo della poesia, dalla raccolta Vista con granello di sabbia, è Vestiario.
Ti togli, ci togliamo, vi togliete
cappotti, giacche, gilé, camicette
di lana, di cotone, misto lana,
gonne, calzoni, calze, biancheria,
posando, appendendo, gettando su
schienali di sedie, ante di paraventi;
per adesso, dice il medico, nulla di serio,
si rivesta, riposi, faccia un viaggio,
prenda nel caso, dopo pranzo, la sera
ritorni fra tre mesi, sei, un anno;
vedi, e tu pensavi, e noi temevamo,
e voi supponevate, e lui sospettava
è già ora di allacciare con mani ancora tremanti
stringhe, automatici, cerniere, fibbie,
cinture, bottoni, cravatte, colletti,
e da maniche, borsette, tasche tirar fuori
– sgualcita, a pois, a righe, a fiori, a scacchi – la sciarpa
riutilizzabile per protratta scadenza.