Fratelli tutti

di Ugo Basso e Cesare Sottocorno

Non finiscono mai di stupirci le scelte di papa Francesco perché il messaggio evangelico continui a essere luce e fonte di gioia per i passi di tutti gli uomini che l’hanno accolto e ne sono diventati testimoni. Siamo di fronte a un testo di largo respiro, complesso e articolato, ma ricco anche di indicazioni operative concrete: una sorta di sintesi dei sette anni di pontificato e un affresco gigantesco del nostro mondo, con indicazioni di come vivere la coerenza con il Vangelo nel nostro tempo poco decifrabile. Otto lunghi capitoli con numerosi riferimenti scritturistici, certo, ma anche dottrinali, in particolare ai documenti degli ultimi pontefici, sostenuti da una rete di rimandi interni che ne favoriscono l’approfondimento per chi fosse disposto a farlo. L’enciclica «sulla fraternità e l’amicizia sociale» spazia nei diversi campi della conoscenza e della vita civile: dalla sociologia, alla storia, dalla filosofia all’informatica, dall’economia alla politica, dal diritto all’ecologia sullo sfondo di una visione etica e conciliata, nello spirito del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune condiviso ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 con il grande imam Ahamad-al-Tayyb.

Umile apporto alla riflessione

A partire dal nome che si è dato e poi dalla Laudato si’, dalla visita a Lampedusa, dove sbarcano i perseguitati del nostro tempo, e all’immenso campo profughi di Lesbo, dal suo aiuto ai poveri e agli emarginati, all’incontro, sulle orme del Poverello di Assisi, con il grande imam Ahamad-al-Tayyb, papa Francesco conferma l’impegno per un progetto di società mondiale fondata sul rispetto, la fraternità, la spiritualità.
La nuova enciclica, firmata il 3 ottobre 2020 sulla tomba di san Francesco alla vigilia della sua festa, ha come titolo Fratelli tutti, espressione con la quale il Santo si rivolgeva a tutti i fratelli e le sorelle invitandoli ad «amare ogni persona al di là della vita fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita». Costruita con una molteplicità di contributi – «ho recepito con il mio linguaggio documenti e lettere ricevuti da tutto il mondo» – vuole essere strumento di dialogo con tutte le persone di buona volontà.
Papa Francesco, in apertura, dichiara d’aver tratto ispirazione dalla semplicità e dalla gioia del Santo per scrivere questo suo testo come già gli era accaduto per la Laudato si’. Nel paragrafo conclusivo riporta però anche i nomi dei personaggi che l’hanno motivato: Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi e Charles de Foucauld che «identificatosi con gli ultimi, arrivò a essere fratello di tutti».
Propone, quale esempio per chi desidera superare i confini tra le nazioni e le differenze tra le lingue, le culture e le religioni, la visita del Poverello d’Assisi al Sultano Malik-al-Kamil, in Egitto, negli anni delle crociate, non molto diversi da quelli che stiamo vivendo, almeno per quanto riguarda gli odi internazionali. Oggi, come allora, l’annuncio di pace e di fratellanza e l’amore di Dio sono piú che mai indispensabili per il futuro dell’umanità. Nel nostro mondo non si costruiscono piú torri di guardia e mura difensive, ma si continuano a erigere muri, barriere di filo spinato e si chiudono i porti.
Nei diversi capitoli papa Francesco affronta i grandi temi che ci allontanano dal riconoscere che siamo tutti viandanti con la stessa dignità di persone umane,

figli della stessa terra che ci ospita, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Le ombre di un mondo chiuso
  • Diritti senza frontiere
  • Generare un mondo aperto
  • Il buon samaritano
  • La pandemia e altri disastri
  • Recuperare la gentilezza
  • Valore unico dell’amore
  • Per concludere