2021 febbraio

«Cosí percossa, attonita // la terra al nunzio sta»: almeno in Italia siamo bombardati da notizie perlopiú inquietanti, spesso contraddittorie, talvolta tendenziose, quasi sempre approssimative. La diffusione del virus sarscov2 ha trovato impreparata la maggior parte delle nazioni. In particolare l’occidente si è rivelato impotente e incapace di fronte a questa situazione grave e imprevista. Nel sudest asiatico popoli, piú abituati a sottostare alle regole, e governi, forse non precisamente democratici, sembrano avere affrontato il dramma in modo piú efficiente.
Per la cosiddetta seconda ondata, forse solo prolungamento della prima, ritenuta superata troppo frettolosamente, assistiamo a una sorta di balletto tragico, coinvolgente sia classi politiche e dirigenti, sia popolazioni e mezzi di informazione, rivelandone grande inadeguatezza e fastidiosa superficialità.
Come ignorare i grossolani errori di Trump (accompagnati da vere e proprie falsità), Bolsonaro, Johnson? Come giustificare i proclami ottimistici dei nostri governanti (spesso non seguiti da misure adeguate) o il loro appellarsi alla scienza, quale deus ex machina? Sappiamo bene che decenni di tagli a ricerca, istruzione e sanità pubblica ne hanno minato in modo grave le strutture, ma anche che nella ricerca scientifica, come in tutte le esperienze umane, bisogna tenere conto del limite e della provvisorietà. E ancora il fastidioso rimpallo di responsabilità tra governo e presidenti di regione, gli inviti a non indossare le mascherine dell’opposizione o a difendere la privacy dallo strumento di tracciamento, salvo poi contestarne l’inefficienza.
E l’irresponsabilità dei negazionisti e di chi rivendica la libertà di non prendere precauzioni, perché convinto di non correre rischi personali e incurante di quelli altrui? Come condividere le motivazioni di chi non accetta di rinunciare a uno stile di vita, improponibile in una situazione di emergenza, ma forse da cambiare per sempre, perché insostenibile dal pianeta? Come convincere chi rifiuta di capire che non sarà possibile in breve tempo sfuggire a questa situazione che neppure i vaccini sono strumenti magici? Finché diversi miliardi di esseri umani non saranno immunizzati, il virus rimarrà una minaccia per l’umanità intera?
I media si preoccupano piú di appagare la curiosità del pubblico, piuttosto che di informarlo: invece di snocciolare dati poco leggibili o addirittura falsi, sarebbe preferibile aggregare settimanalmente i dati giornalieri e comunicarne le relative variazioni. Anche il ricorso agli esperti è per lo piú funzionale alla linea delle testate – cartacee o televisive – anziché alla consapevole informazione del pubblico. Gli stessi scienziati, anche seri, spesso hanno proclamato opinioni personali come dati scientifici e oggettivi creando incertezze e sfiducia: per non dire della fastidiosa attitudine di molti intervistatori a sovrapporsi, per evidenziare la propria abilità e fomentare discussioni.
Francesco resta fra i pochi credibili in questo paesaggio desolante: instancabile nel ripetere come non sia possibile salvarsi da soli, come l’egoismo di pochi ricchi consumisti e carrieristi, continuando a emarginare i piú, renda la vita dell’intera terra insicura e precaria. Noi cristiani dovremmo sapere di essere nel mondo, ma non del mondo e pronti a rispondere della speranza che è in noi (o almeno dovrebbe esserci).