La croce segno di contraddizione
di Giannino Piana
La eccessiva rilevanza assegnata per molto tempo alla croce nella proposta del mistero cristiano – si pensi soltanto alla centralità del crocifisso nelle chiese e al carattere sacrificale attribuito in passato alla celebrazione eucaristica – provoca oggi per reazione il suo rifiuto da parte di molti credenti, che le addebitano (e non a torto) la ragione principale di una visione del cristianesimo come religione del sacrificio e dell’annientamento di sé (cfr. G. Ferretti, Spiritualità cristiana nel mondo moderno. Per il superamento della mentalità sacrificale, Queriniana 2016 ). La croce appare a molti un simbolo anacronistico non solo per motivazioni religiose – papa Francesco invita ripetutamente a guardare al cristianesimo come religione della gioia –, ma anche perché in contrasto con una esaltazione del godimento della vita che, pur con aspetti di innegabile ambivalenza dovuti a una diffusa cultura edonista, è in ogni caso espressione di un legittimo desiderio umano.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Alla ricerca di un senso
- Superare una concezione pessimistica
- Restituire significato alla sofferenza umana
- Riscoprire ciò che conta