Addentrarsi nella Scrittura: un cammino difficile

di Giovanni Giorgis

La Bibbia attrae e respinge: immenso quadro dell’umanità, rivelazione per i credenti nel Dio unico, luogo di contraddizioni inaccettabili: la Bibbia è foresta impenetrabile, come la definiva Carlo M. Martini, biblista e vescovo, se non con strumenti idonei e guide esperte. Il saggio che proponiamo, da leggere con calma e accessibile per chiunque, offre chiavi di lettura, strumenti di approccio alla Scrittura ebraica e cristiana con informazioni archeologiche e antropologiche, linguistiche e storiche e numerosi esempi sui testi dell’antico e nuovo Testamento. Sarà una sorpresa per molti trovare correzioni di interpretazioni sempre considerate autentiche e significati diversi se correttamente studiati nella cultura dell’epoca che li ha espressi. E sarà una sorpresa scoprire l’attualità di molti messaggi, scoprire i sensi che possono produrre anche per la nostra cultura.
Dobbiamo il saggio al biblista Giovanni Giorgis (1925-2015) del quale Il gallo si è già occupato con due articoli di Gianni Poli, curatore anche di questa pubblicazione: Una pastorale avvincente (dicembre 2021) e La tenda dell’incontro: un’esperienza (gennaio 2022). Don Giorgis è promotore nel 1991 nella provincia di Cuneo di un’associazione, La tenda dell’incontro, tuttora attiva, finalizzata a favorire l’incontro fra persone e la conoscenza della Bibbia. In questi incontri è stato elaborato e ciclostilato questo Difficile cammino dell’interpretazione della Bibbia*, di cui ringraziamo per il consenso alla pubblicazione, che offriamo con qualche aggiornamento.

* Giovanni Giorgis, Il difficile cammino dell’interpretazione della Bibbia, «Incontri biblici» (ciclostilato in proprio), La Tenda dell’incontro, n 16, 2004.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • INTRODUZIONE
  • IL PROBLEMA DEL CANONE
  • QUALE VERITÀ
  • LE TRADUZIONI
  • RICERCA DEL TESTO ORIGINALE
  • PULIZIA E RESTAURO DEL TESTO BIBLICO
  • FRAINTENDIMENTI ESEMPLARI
  • VERIFICA DEL TESTO
  • DECODIFICAZIONE E INTERPRETAZIONE
  • ADATTAMENTO DELLE CITAZIONI
  • SCELTA DELLE CHIAVI DI LETTURA

 

Aggiungiamo una considerazione di Jean Louis Ska, tra i maggiori biblisti del nostro tempo.

La storia che ci presenta la Bibbia non è un filmato della televisione. Non assistiamo mai agli avvenimenti raccontati come se fossimo davanti al piccolo schermo. In realtà esiste una distanza, spesso considerevole, tra gli avvenimenti e la descrizione degli avvenimenti che troviamo nelle Scritture. Come Michelangelo non ha potuto prendere come modelli Maria e Gesú per scolpire le sue Pietà, perché Maria e Gesú sono vissuti quindici secoli prima di lui, cosí gli scrittori biblici, specialmente quelli dell’Antico Testamento, hanno spesso scritto molto tempo dopo gli avvenimenti che descrivono. D’altronde, le Pietà di Michelangelo esprimono qualcosa della partecipazione di Maria alla passione e alla morte di suo figlio, che un semplice resoconto giornalistico non avrebbe mai colto nello stesso modo e con la stessa intensità. Michelangelo fa anche parte di una lunga catena di artisti che hanno rappresentato questa scena o scene simili, ciascuno secondo la sensibilità della propria epoca.
I racconti biblici, infatti, sono spesso molto piú vicini alle opere d’arte, come le Pietà di Michelangelo, che alle rubriche dei giornali o ai notiziari televisivi. Non mirano tanto all’esattezza di una cronaca fedele e dettagliata. Cercano piuttosto – e in primo luogo – di trasmettere un messaggio esistenziale a proposito degli avvenimenti che descrivono. In parole povere, vogliono formare piú che informare. Il significato dell’evento raccontato è piú importante del puro fatto, se esistono nel nostro mondo umano puri fatti. Il rapporto dei testi biblici con la realtà storica è quindi complesso, certamente piú complesso del rapporto di un reportage televisivo con un fatto di attualità.

Jean Louis Ska, La parola di Dio nei racconti degli uomini, Cittadella 2010.