Consumismo: buono o cattivo? – 1
di Giovanni Zollo
Poco dopo l’inizio degli anni ’60 nel nostro Paese, forse in altri un po’ prima, letteralmente esplode una prospettiva di vita per le classi subalterne letteralmente inimmaginabile nell’immediato dopoguerra e nel periodo della ricostruzione. Repentinamente e, soprattutto, con la formula del pagamento a rate, le famiglie possono disporre di una varietà di beni e servizi che, con il progredire degli anni, diverrà quasi sconfinata.
L’esplosione
È il cosiddetto boom economico. Si inizia con l’automobile che, anche se utilitaria, consente spostamenti nemmeno pensabili prima a cui segue lo sviluppo del turismo, la conoscenza del territorio de visu, ristoranti, alberghi, case in affitto stagionali e cosí via. A seguire gli elettrodomestici di qualunque tipo fino a arrivare ai giorni nostri con l’inclusione dei computer, mega televisori, cellulari e tutta un’altra serie di prodotti elettronici e informatici. Il pagamento rateizzato apre la strada al rinnovamento dei mobili, le cucine da architetto, poltrone e divani, le camerette per i bambini. Si aprono le porte, anche se non per tutti, ma per molti sí, all’acquisto della casa, a volte anche della seconda: si sostituisce all’affitto il pagamento di un mutuo. Da una povertà diffusa che caratterizzava ancora tutti gli anni ’50 nel breve volgere di poco tempo si innesca un processo, tuttora in corso, che vede una massiccia produzione di beni di ogni tipo a cui le grandi masse possono accedere dando cosí la percezione di un benessere acquisito, quasi di un’opulenza che spesso è spreco.
I messaggi pubblicitari sono strutturati in modo tale da creare desideri e convincere che possano essere esauditi, magari dilazionati nel tempo, accrescendo la felicità. Nell’ultimo mezzo secolo progressivamente si aprono supermercati trasformati anche in centri commerciali di ogni genere, dall’abbigliamento al fai-da-te, all’elettronica, alimentari, elettrodomestici, prodotti per la casa, libri, musica, arte, auto, moto, nautica, modellismo, igiene per la casa e personale. Oggi possiamo trovare qualunque cosa, o quasi, disponibile a larghe fasce sociali che ne erano escluse. A questo benessere stanno ormai approdando, in Europa, anche le popolazioni dei paesi definiti del socialismo reale che, fino agli anni novanta del secolo scorso, ne erano rimaste escluse.
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