Evoluzione e fraternità

di Giannino Piana

Nonostante possa sembrare anacronistico parlare di razzismo – la genetica ha dimostrato l’inconsistenza del concetto di razza – il razzismo come habitus soggettivo, che dà origine a pesanti condotte discriminatorie, le quali si traducono talora in forme di violenza non solo verbale, è, purtroppo, un fenomeno sempre piú presente nella attuale società. L’elenco degli episodi riguardanti comportamenti riconducibili a tale fenomeno, che vengono riportati dai media – e si tratta soltanto dei piú eclatanti – si allunga di giorno in giorno, denunciando l’esistenza di una situazione di estrema gravità, in tutto il mondo occidentale. Le ragioni di questa escalation sono di natura diversa e di diversa entità. Alla loro origine non è difficile scorgere motivazioni che hanno radici profonde in un passato remoto, le quali si intrecciano, a loro volta, con fattori legati a difficoltà di carattere strettamente antropologico e a componenti di natura sociopolitica direttamente dipendenti dalle rapide trasformazioni intervenute negli ultimi decenni sullo scenario mondiale.

Etnocentrismo e darwinismo sociale

La contrapposizione tra noi e gli altri, tra popoli evoluti e popoli che non lo sono, spregiativamente definiti primitivi, risale molto indietro nel tempo. L’etnocentrismo ha a lungo caratterizzato la cultura dell’Occidente, dando la stura a una serie di interventi concepiti come civilizzatori: dalla dominazione romana nei confronti dei barbari alle guerre di conquista delle Americhe contro gli aborigeni fino alle varie forme di colonialismo in Africa e in Asia. A fornire un supporto scientifico alla giustificazione di tale concezione sono state soprattutto le teorie evoluzioniste, che hanno trovato piena espressione sul terreno sociopolitico nel cosiddetto darwinismo sociale.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • La paura della diversità
  • Il fenomeno migratorio
  • Le vie del superamento