La realtà sognata nel cinema di Fellini

di Vito Capano

William Shakespeare ha scritto: «Noi siamo della stessa sostanza dei sogni» e Calderòn de La Barca «La vita è sogno». Dunque: «I sogni sono piú reali della vita che viviamo».
Per capire Fellini, bisogna amare il sogno! Altrimenti si riesce soltanto a subire il fascino delle sue immagini, fantasie, visioni, atmosfere. La chiave onirica è la cifra stilistica di tutti i suoi film. Il suo cinema è racconto del reale attraverso il sogno; qualcosa di unico, irripetibile, spiazzante, mai visto: è letteratura, teatro, pittura, fotografia e sogno al tempo stesso. Fellini amava dire che alla vita preferiva i sogni; di piú, sosteneva di filmare i propri sogni, come se la vera attività creativa in lui consistesse nel sognare. E davvero il suo cinema è racconto del reale attraverso il sogno!
Per tale motivo le sue pellicole non sono di facile comprensione e sono state spesso fraintese – basti per esempio pensare alle accuse di empietà o di anti-femminismo – mentre sono il risultato di un processo di ricerca poetica e di maturazione personale.

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  • Azione senza mediazioni
  • Dare forma alle fantasie
  • Profonda esigenza dell’anima