Le radici della gioia cristiana
di Giannino Piana
La gioia dell’evangelo (Evangelii gaudium), di cui papa Francesco si fa continuamente annunciatore, non è una realtà semplice né facile da conquistare. Essa non coincide con il piacere fisico e con la felicità psichica (anche se in parte li include), ma ha dimensioni e risonanze piú profonde che chiamano in causa l’interiorità della persona e il suo modo di atteggiarsi nei confronti degli altri e del mondo circostante. In questo senso, essa si innesta nella complessità dell’umano, di cui coglie realisticamente le ambivalenze, senza che questo comporti pessimismo o sfiducia radicali. È una gioia che affonda, in ultima analisi, le proprie radici nella consapevolezza che la vittoria sul male è possibile, perché esso è stato già vinto in Gesú di Nazaret; e che pertanto il regno di Dio non è soltanto qualcosa da attendere in un al di là ultramondano, ma è una realtà da accogliere e da promuovere fin d’ora, mettendo in pratica le opere di giustizia che ne rendono trasparente nel tempo l’efficacia salvifica.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Il superamento della visione sacrificale
- Una diversa teologia della croce
- Il senso vero della gioia cristiana
- Una garanzia escatologica