L’intelligenza artificiale

di Giannino Piana

Il processo di sviluppo dell’intelligenza artificiale, che ha aperto il corso a una nuova rivoluzione industriale, sta verificandosi con una rapidità sconcertante. Si moltiplicano, infatti, gli investimenti nella ricerca, mentre appare sempre piú evidente la possibilità della sua applicazione in vari campi della vita: dal sistema produttivo a quello dei trasporti, dai servizi sociali alle dotazioni militari, dal controllo delle reti elettriche alla interpretazione degli esami clinici, fino alla capacità di investire in borsa e di elaborare automaticamente il linguaggio, dando vita a veri e propri assistenti vocali in grado di fornire la traduzione dei messaggi in lingue diverse.

Che cosa si intende

Gli scenari che si aprono, in quella che viene definita come la società dell’automazione, sono dunque destinati a suscitare inevitabilmente sentimenti opposti di entusiasmo e di paura. Da un lato, vi è infatti chi non manca di rilevare gli enormi vantaggi che deriverebbero per la vita collettiva – si pensi soltanto alla riduzione del peso della fatica fisica e alla dilatazione dell’area del tempo libero –; e dall’altro, chi invece teme il farsi strada di un processo di alienazione umana – in questo senso si parla di postumanesimo – dovuto a una radicale mutazione della identità soggettiva e al venir meno di operazioni importanti di ordine concettuale sostituite dall’intervento dei robots.
L’intelligenza artificiale non può essere certo considerata come una semplice tecnica, per la quale la valutazione morale dipende dall’uso che se ne fa. È molto di piú. È una realtà che coinvolge il modo di essere e di pensare dell’uomo, modificando la coscienza e provocando – come ci ricordano scienziati e filosofi – un progressivo scivolamento in una forma di robotizzazione dell’esistenza. È una realtà pervasiva, che coinvolge trasversalmente l’esperienza umana e che si estende ai vari ambiti in cui l’esistenza si svolge.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Non si possono escludere rischi
  • Una svolta antropologica
  • Non macchine pensanti
  • Le domande restano riservate all’uomo
  • Ma si presenta un nuovo umanesimo
  • Per cui è urgente una nuova educazione