Non parliamo più di scoperta

Forse abbiamo nella mente il trionfalismo epico con cui ci hanno insegnato la scoperta dell’America alla fine del quattrocento a opera di Cristoforo Colombo, seguita dai viaggi colonialisti di navigatori e conquistatori spagnoli fino alla distruzione delle civiltà cosiddette precolombiane con il trasferimento in Europa di immense quantità d’oro e molto altro. Già nel 1992, in occasione del celebratissimo cinquecentesimo anniversario dell’impresa colombiana, autorevoli storici hanno posto la domanda: scoperta o conquista con rapina e genocidio?
Certo la cultura giuridica del tempo ammetteva simili devastazioni e appropriazioni: ma la chiesa, nello spirito di Cristo, non aveva nulla da dire sull’operare dei conquistatori, ferventi devoti della chiesa del papa? Molto aveva da dire e ha detto, con incoraggiamenti, canti di Te Deum per le conversioni di massa, benedizioni e documenti pontifici, senza peraltro tacere di singoli interventi umanitari e qualche dissenso messo a tacere.
In seguito al viaggio in Canada dell’estate del 2022, in occasione del quale Francesco ha incontrato le comunità indigene, il 23 marzo 2023, la sala stampa della Santa Sede pubblica una nota congiunta in 9 punti dei Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale sulla Dottrina della scoperta.
Ne riportiamo gli articoli piú significativi, senza altro commento, chiedendoci se saranno sufficienti a dissolvere un turbamento durato cinque secoli.

u.b.

Continua sul Gallo stampato, con il testo di alcuni articoli  dei Dicasteri per la Cultura e l’Educazione