Palestina-Israele: realismo e utopia

di Vito Capano

 

Le radici del conflitto israelo-palestinese risalgono alla nascita del sionismo e del nazionalismo palestinese verso la fine del XIX secolo. Dopo la fase cruciale del 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, e una serie di guerre arabo-israeliane (quella del 1948, quella di Suez del 1956, la guerra dei sei giorni del 1967 e quella del Kippur del 1973) accordi di pace furono firmati tra Israele ed Egitto nel 1979 e tra Israele e Giordania nel 1994, trasformando il conflitto in uno piú localizzato, la cosí detta questione palestinese. Tale disputa si incentrava sul riconoscimento della sovranità e indipendenza dello Stato di Israele e di un costituendo Stato di Palestina, proclamato dal Consiglio nazionale palestinese nel 1988 sui territori occupati da Israele nel 1967.

 

Una sintesi storica

Questo conflitto è stato a sua volta caratterizzato da una serie di guerre tra Israele e organizzazioni palestinesi come l’OLP e Hamas: quella del Libano, le Intifada e le ripetute guerre nella striscia di Gaza. Nonostante gli accordi di Oslo del 1993-1995 che portarono al mutuo riconoscimento tra Israele e OLP e alla creazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, un accordo di pace definitivo non è stato ancora raggiunto e sono proseguiti a intermittenza negoziati e ostilità. Sono stati formulati diversi piani la gran parte dei quali ha come obbiettivo la creazione di uno Stato indipendente per il popolo palestinese, cioè quegli arabi che erano la maggioranza nella zona (prima della costituzione dello Stato di Israele), nella striscia di Gaza (ora controllata da Hamas) e in gran parte della Cisgiordania (gestita dalla ANP).
Il diritto di esistere di tale Stato è riconosciuto a vario titolo da 136 paesi, dall’ONU e dall’UNESCO. Tale soluzione, con il ritorno ai confini del 1967 o con uno scambio di territori, è stata ampiamente auspicata anche in Israele – previ negoziati sulle questioni controverse – ed è stata sostenuta dagli USA, dai paesi della UE e da quasi tutte le nazioni che riconoscono lo Stato di Palestina. Il punto dolente è appunto che i negoziati riguardanti lo scambio di terra con la pace – come recitano diffusi slogan– non sono approdati ad alcun esito.

 

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Ipotesi alternative
  • Una sola opzione realistica?
  • Testimonianze palestinesi e israeliane
  • Semi di pace