Pianeta blu, balena blu
di Dario Beruto
Pianeta blu è il nome dato al nostro globo terreste dagli astronauti che lo hanno fotografato dallo spazio. Le immagini inviate mostrano una bellezza tale da non essere descrivibile con parole: basta guardarla e, in silenzio, quella bellezza si depositerà dentro di noi.
Come balene spiaggiate
Balena blu è il nome di un gioco online, che arriva dalla Russia e che attualmente riscuote una notevole e triste popolarità tra i giovanissimi. Un gioco di ruolo che propone sfide in crescendo, un percorso di follia con prove estreme sino al suicidio, intercettando un certo disagio adolescenziale diffuso.
Sia la balena blu, grande cetaceo del mare Artico, sia i nostri balenotteri, talvolta, perdono l’orientamento e piaggiano sulla riva dove, se nessuno li ributta indietro, trovano la morte. Da qui, credo, il nome del gioco, che alcuni adolescenti prendono sul serio, tra emulazione e senso della sfida, tra la voglia di farsi notare e la necessità di trovare un qualsiasi tipo di ascolto, ma uscendo malconci dalla insensata serie di prove proposte. Mentre auguro buon lavoro ai sociologi e agli psicologi che si danno un gran da fare per spiegare al grande pubblico la pericolosità del gioco, dal mio punto di vista leggo questi fatti come punta dell’iceberg del disorientamento, diffuso e profondo, che serpeggia nelle nostre società, nelle istituzioni e nelle persone.
Molti anni fa sono stato testimone oculare dello spiaggiamento di un gruppo di balenotteri, avvenuto sulle coste liguri: osservare la loro lenta agonia faceva emergere in me la consapevolezza di un profondo legame esistente tra gli esseri viventi in difficoltà. Oggi, il ricordo di quella scena drammatica mi suggerisce la metafora di ciò che potrebbe avvenire alla specie umana se perdesse il suo orientamento, se si lasciasse andare alla deriva in un mondo sempre piú complesso e imprevedibile.
Saggi e pubblicazioni ormai numerosi forniscono dati e riflessioni sui pericoli cui l’umanità va incontro quando utilizza le limitate risorse del pianeta, senza riflettere sui tempi biologici necessari alla natura per ricostituirle. Le conseguenze non intaccano solamente lo stato di salute del nostro Pianeta, ma anche gli stili di vita di tutti gli esseri viventi, siano essi uomini, animali o appartenenti al mondo vegetale.
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