Portolano
UNA NUOVA VITA – di Manuela Poggiato
Dai primi di gennaio su RAI 3 – dal lunedì al venerdí h 20.20-20.40 –, la sera, c’è un nuovo piccolo programma, Non ho l’età. Dura un mezzoretta o poco piú ma è una trasmissione piena di serenità, calma, amore. Racconta le vicende di coppie ultrasessantenni che dopo un primo matrimonio vivono in età piú matura una nuova storia d’amore.
Due cose mi colpiscono ogni volta che la guardo. La maggior parte degli uomini e delle donne che si raccontano sono persone normali. Molto anziane, spesso oltre gli ottanta, con tutto ciò che questo significa, quasi sempre non ricche né colte, spesso neppure in grado di esprimersi tanto bene in italiano – qualche volta sono necessari i sottotitoli per comprendere bene quel che dicono – tutte però molto autentiche e convincenti nel raccontare la loro nuova vita. La stragrande maggioranza viene da un matrimonio felice a cui la morte dell’altro ha posto termine. Dopo la morte del coniuge tutti riferiscono di essere vissuti, per anni, «in una bolla», in un tempo non tempo in cui nulla – sé, la vita, i figli – aveva piú senso. Un tempo in cui non: non mangiavano, non parlavano, non desideravano. E da cui lentamente sono uscite.
La nuova vita inizia spesso con l’incontro dell’altro, del nuovo compagno. La vita è fatta di quotidianità e costruita intorno a cose semplici: passeggiate, ascolto della radio e gioco delle carte, al massimo andare a ballare. Una delle scene piú frequentemente mostrate e che piú mi commuove è quella in cui uno dei due prepara il caffè, con la moka s’intende, caffè poi bevuto insieme in una cucina silenziosa, semplice, ordinata. Due persone che sono felici della semplice esistenza dell’altro. Che si abbracciano, si stringono le mani.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
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