Profezia oltre il realismo
di Mauro Gavi
Una lettera al New Scientist del 20 maggio 2022 mi ha regalato un concetto prezioso:
[…] Questi miraggi (studi universitari, una casa di proprietà, una macchina, dico di me) comunque non sono mai stati sostenibili, sono stati validi soltanto in alcuni luoghi e per un tempo limitato, dopo la seconda guerra mondiale, e ci stanno costando la distruzione della natura.
Qualità della vita per tutti
Quindi il progresso, inteso come la possibilità di estendere a tutti una vita di benessere e i benefici crescenti della tecnologia, sarebbe una illusione. Una illusione nella quale io stesso mi sono cullato sino a oggi. Una illusione nata dal confrontare il nostro tenore di vita con quello dei nostri genitori e il loro con quello dei nostri nonni. Confronto che ci ha convinto che fosse in atto un cammino benefico e inarrestabile, supportato da un progresso tecnologico per cui le aspettative sono andate crescendo.
Se, infatti, il progresso della tecnologia e lo sviluppo dell’economia hanno permesso a noi di avere cose che i nostri genitori non hanno avuto e che i nostri nonni non potevano nemmeno sognare, allora perché non dovrebbe essere possibile estendere tutto ciò all’intera umanità? Ci vorrà tempo, ingenti investimenti, forse decisioni politiche difficili, ma sarebbe possibile.
Oppure no?
No, non è possibile e non lo sarà mai.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Lussi rubati
- Rinunciare tutti
- In sintesi
- Parole della Bibbia