Razza e razzismo nei testi di legge

di Carlo Ferraris

Cosí nell’art 3 della Costituzione:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Nella relazione del Presidente della Commissione per la Costituzione Meuccio Ruini che accompagna il Progetto di Costituzione della Repubblica italiana, a proposito dell’art 3 leggiamo:

Il principio dell’eguaglianza di fronte alla legge, conquista delle antiche carte costituzionali, è riaffermato con piú concreta espressione, dopo le recenti violazioni per motivi politici e razziali.

Parola storica

Ci sono dunque ragioni storiche per comprendere come la parola razza sia stata introdotta nel testo della nostra Costituzione, nonostante già a quel tempo si mettesse in discussione l’esistenza di razze nell’ambito della specie umana, di fronte alle teorie del razzismo scientifico, che facevano riferimento alla biologia, all’antropologia, alla genetica, alla medicina, alla criminologia e alla sociologia, rifacendosi alla teoria evoluzionista di Charles Darwin e al positivismo. Il razzismo scientifico venne rifiutato politicamente e scientificamente solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando con la pubblicazione della Dichiarazione sulla razza nel 1950 l’UNESCO decretò in modo ufficiale la non esistenza delle razze umane e incoraggiò i numerosi biologi a ricordare costantemente l’assenza di validità scientifica della nozione di razze umane.
Di fronte allo stato delle conoscenze scientifiche appare particolarmente imbarazzante che in una grande regione italiana la maggioranza degli elettori abbia eletto governatore nel 2018 una persona che pubblicamente ha parlato di «difesa della razza bianca».
Appare opportuno, per comprendere come sia possibile un fatto del genere, estendere il discorso sulla razza a quello sul razzismo e sulla xenofobia, termine che ha diversa portata, ma è strettamente connesso con il primo.
Come voce del dizionario, il razzismo è definito:

Ogni tendenza, psicologica o politica, suscettibile di assurgere a teoria o di esser legittimata dalla legge, che, fondandosi sulla presunta superiorità di una razza sulle altre o su di un’altra, favorisca o determini discriminazioni sociali o addirittura genocidio. – In senso estensivo: qualsiasi discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Il problema delle discriminazioni
  • Presunte inferiorità
  • Una proposta chiarificatrice