Superbarocco: tra Washington, Roma e Genova

di Erminia Murchio

LA FORMA DELLA MERAVIGLIA Capolavori a Genova 1600-1750 è l’esposizione presso il Palazzo Ducale che, insieme a I PROTAGONISTI Capolavori a Genova 1600-1750 (mostre monotematiche diffuse fra diversi musei, chiese e palazzi storici) costituisce il polo genovese (ma anche ligure e piemontese) del Progetto SUPERBAROCCO, che ha avuto una lunghissima gestazione, ha subito gli ostacoli e le sospensioni conseguenti alla pandemia, ha superato svariati problemi di differente natura e, finalmente, si è manifestato in tutto il suo splendore e valore.

Progetto SuperBarocco

Il progetto è nato da un’idea dello storico dell’arte genovese Piero Boccardo, uno dei curatori dell’intero attuale percorso (gli altri sono Jonathan Bober della National Gallery of Art di Washington e Franco Boggero, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio – GE SP SV IM), che coltivava già dal 1985 il sogno di una grande mostra su Genova da realizzarsi non a Genova, non in Italia: pensava, in primis, all’Inghilterra, la Francia o la Germania oppure agli U.S.A. Nel 2001, conosciuto Bober, allora al museo Austin, in Texas, il sogno prese la forma di una fantasticheria condivisa. Successivamente, Bober passò alla National Gallery (è curatore e capo Dipartimento Disegni e Stampe) e l’idea si trasformò in qualcosa di concreto, di effettivamente realizzabile. Il progetto è ufficialmente partito nel 2015, grazie all’impegno istituzionale e finanziario dell’autorevole Gallery americana e al coinvolgimento sostanziale delle Scuderie del Quirinale (un nostro orgoglio nazionale).
Protagonista è sempre il Barocco genovese, esposto in tre mostre, in tre importanti luoghi d’arte e in due continenti divisi/collegati dall’oceano Atlantico. Purtroppo, a causa della ripresa autunnale (2021) del lockdown negli USA, quella nella National Gallery of Art non si è potuta aprire al pubblico: la possiamo ammirare a Roma, alle Scuderie del Quirinale: Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco (26 marzo – 3 luglio 2022).
Il nome stesso, SUPERBAROCCO, è un concentrato di storia e di storia dell’arte: è stata ed è una sfida portare nella città eterna, patria del Barocco, un altro Barocco, sono stati necessari anni, anzi, decenni di paziente lavoro di tessitura di relazioni con altre realtà museali, con i collezionisti privati, con vari Stati e istituzioni, ricercatori, studiosi, curatori, per far emergere e rendere fruibile dalla collettività ciò che solo i professionisti appassionati conoscevano: l’importanza, l’originalità e la significatività di quella stagione, approccio e stile in campo artistico che ha visto Genova centro e fulcro del Barocco. Superba, era Genova – cosí definita dal Petrarca in tempi ancora lontani da quelli di cui ci stiamo occupando –, il Barocco era genovese e super, un SuperBarocco, un Barocco Superbo.

Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:

  • Un gusto genovese
  • Incessante stupore
  • Per le sale della mostra
  • I ritratti dei bambini