Un catalogo terrificante

di Mauro Felizietti

Le notizie di cronaca riferiscono con una certa frequenza casi di maltrattamenti di bambini nelle famiglie e nelle scuole. Si tratta di fatti gravi, che vanno stigmatizzati e giustamente denunciati perché inaccettabili nei confronti di esseri umani che non possono difendersi o giustificarsi. Ma esistono anche casi che non sempre trovano adeguato spazio sui mezzi di comunicazione, per svariati motivi. È pertanto doveroso richiamare l’attenzione, seppure in modo sintetico, sulla tragedia che si consuma ogni giorno nel mondo, la tragedia piú grave che si possa immaginare: migliaia di bambini vengono uccisi, sterminati dalle guerre e dalle violenze.
Si tratta di una situazione gravissima, umanamente inaccettabile, ma purtroppo amaramente reale. L’opinione pubblica non sembra adeguatamente informata e disposta a mobilitarsi; al di là della commozione momentanea, suscitata da immagini di bambini denutriti, si va poco a fondo della realtà che vede intere generazioni precluse alla vita. I bambini nascono per vivere, non per essere privati della loro esistenza a cui hanno diritto. Chi parla delle tremende condizioni di vita dei bambini del Nord Yemen se non gli eroici samaritani di Medici senza Frontiere e di Save the Children?
Proprio questa organizzazione ha diffuso un rapporto agghiacciante: un milione e mezzo di bimbi sono malnutriti, e 370 mila stanno addirittura peggio, sono alla fame. Questo è dovuto alla guerra tra fazioni di sciiti spalleggiati dall’Iran e di sauditi sunniti, sostenuti dall’Arabia Saudita e dagli Emirati del Qatar, le monarchie del petrolio. Il silenzio dell’Occidente di fronte al massacro è la realpolitik con cui si rende omaggio ai signori del petrolio.

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