un libro sul “Gallo”
Paolo Zanini, La rivista «Il gallo», dalla tradizione al dialogo (1946-1965),
Milano Edizioni Biblioteca Francescana 2012, pp 240
Una rigorosa e documentata ricerca sui primi vent’anni della storia del gruppo del Gallo e della rivista, il saggio di Zanini è preceduto da una breve densa premessa di Daniela Saresella, professore di storia contemporanea presso l’università di Milano, studiosa di storia della Chiesa nel Novecento e in particolare dei fenomeni di dissenso e di critica nei confronti dell’Istituzione ecclesiastica. La premessa sottolinea le complesse relazioni del Gallo con molti fra esponenti della cultura cattolica, non solo italiana, più autonoma dall’ufficialità ecclesiastica, ma anche appartenenti ad altre chiese cristiane e laici e come il gruppo e la rivista abbiano anticipato molte delle istanze che nei primi anni Sessanta sarebbero state poste dal concilio Vaticano secondo.
Tre la sezioni in cui l’opera è articolata: Gli anni de «Il gallo» letterario; Laicità dello Stato e riforma della Chiesa; Ecumenismo, laicità, Concilio: all’interno di ciascuna, l’analisi dei grandi problemi trattati nel corso degli anni, la libertà religiosa, l’ecumenismo di cui appena si cominciava a parlare, la denuncia delle ingerenze gerarchiche nella politica, l’esperienza dei preti operai, i riferimenti alla cultura cattolica francese e alle fraternità laiche di Charles de Foucauld, il dialogo con i comunisti, le speranze nel centro sinistra, la decolonizzazione e la denuncia delle dittature ancora presenti, l’appoggio alla resistenza antifranchista, ma anche una ricerca più intima e spirituale incoraggiata dalla presenza in redazione di Katy Canevaro.
Le numerose estese note permettono al lettore l’accesso alle fonti, essenzialmente carteggi, studiate in molti casi per la prima volta, con la possibilità di farsi anche idee proprie e di ritrovare espressioni e posizioni di persone magari conosciute o di cui si è sentito parlare. La linearità del linguaggio permette la lettura anche a chi ha interessi non professionali e la lettura del saggio consentirà di motivare tanta parte del dibattito politico ed ecclesiale anche dei nostri giorni e non solo nell’ambito genovese.