Una presenza a nostra insaputa – 1
di Ugo Basso
Dei tre re magi, del bue e dell’asino dei nostri presepi, dell’assunzione di Maria, per limitarmi agli esempi piú familiari, non si parla in nessuno dei testi canonici, ma, come molti racconti delle origini largamente rappresentati nell’iconografia cristiana, provengono da scritti definiti apocrifi. E non appaiono nei testi canonici i martirii degli apostoli – unico martirio raccontato è quello del diacono Stefano nel libro degli Atti – né le frequenti e inquietanti rappresentazioni dell’inferno come quelle che hanno ispirato la fantasia di Dante. Dunque una presenza nella nostra cultura e nel nostro immaginario quasi a nostra insaputa, ben superiore a quello che ci figuriamo: una quantità immensa di opere, non circoscrivibili nel tempo e neppure nel genere letterario, in lingue diverse (greco, latino, arabo, armeno, siriaco, copto), con finalità e significati molto diversi, certamente non liquidabili come inattendibili o eretiche.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Un’ampia letteratura eterogena
- Il seminario di Biblia
- Un approccio laico
- Apocrifo e canonico
- Il valore normativo
- Qualche esempio
- Centralità di Maria
- Re magi