Una repubblica fondata sul lavoro?
di Aldo Badini
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Le parole dell’articolo 1 della nostra carta fondamentale recitano questo, ma la prassi a cui si sono sempre attenuti i partiti e i principali attori politici dice tutt’altro. Se consideriamo che dal 1946 a oggi nessuno dei 68 governi che si sono succeduti alla guida del paese con una durata media di un anno e due mesi scarsi è sopravvissuto per una intera legislatura, allora viene il sospetto che la sovranità popolare conti ben poco nella vita della repubblica, e che il lavoro, su cui in teoria essa sarebbe fondata, importi anche di meno.
Lavoro e patto sociale
In effetti questo strano incipit della costituzione è figlio di un altro tempo, il tempo delle grandi fabbriche e del modo capitalistico della produzione, segnato dalla interdipendenza e dalla conflittualità fra tecnologia e capitale da un lato e forza lavoro dall’altro. In particolare tra il 1945 e gli anni ’70 del secolo scorso si sono confrontati i due grandi modelli politico-sociali usciti vincitori dal secondo conflitto mondiale, e cioè quello liberal-democratico di matrice anglosassone e quello sovietico, pure idealmente democratico e tendenzialmente egualitario. Entrambi potevano vantare importanti successi in diversi ambiti (istruzione, sanità, previdenza, ricerca, produttività…), ma benché ostili e concorrenti, si reggevano parimenti sulla stessa figura del lavoratore/produttore, centrale in quegli anni grazie alle sue competenze, alla forza numerica e alla consapevolezza del proprio ruolo sociale, economico e politico.
Nel mondo occidentale per contrastare le sirene del comunismo si erano affermate le social-democrazie, che in buona sostanza destinavano una quota rilevante della ricchezza prodotta dal lavoro socialmente utile ai lavoratori stessi, con criteri relativamente piú egualitari e generosi rispetto agli standard attuali.
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Centralità del lavoro o dei partiti?
- Anomalie del sistema politico italiano
- Mutazione dei partiti e crisi della rappresentanza
- La rottura del patto sociale
- Stati nazionali. Economia e finanza sovrannazionali