Wislawa Szymborska: poetessa della ferialità
di Erminia Murchio
Molto apprezzata e amata in Italia, della poetessa polacca (2 luglio 1923 – 1° febbraio 2012) ricorre quest’anno il centenario della nascita e proprio a Genova è stata pensata e realizzata la piú ampia, varia e completa mostra a lei dedicata, La gioia di scrivere, a cura di Sergio Maifredi.
Perché a Genova
La scelta del capoluogo ligure non è casuale: Pietro Marchesani (1942-2011), professore di polonistica presso varie università, ha insegnato e vissuto a Genova gli ultimi venti anni della sua vita ed è stato il fedele (in tutti i sensi) e specialissimo traduttore dell’opera omnia della nostra; si deve in gran parte a lui il suo particolare successo e la diffusione capillare in tutta Italia. Tradurre da un’altra lingua è una delle imprese piú ardue: se si tratta di poesia, ovviamente, l’impresa è ancora piú improba, pertanto, non si può non restare ammirati per la capacità di sottile comprensione, la precisione, il rispetto e l’adesione non solo ai contenuti, ma anche allo stile, al ritmo, alla musicalità delle poesie di questa artista che è stata definita poetessa della ferialità.
Universale, semplice (apparentemente) perché chiara, perché parlando, appunto, della quotidianità, degli attimi, della vita in tutte le sue forme, e della morte, possiede il grande talento di permettere a chiunque, ma proprio a chiunque, di rispecchiarsi e riconoscersi nei suoi versi, nelle sue parole. Questa semplicità, che si nutre di una profondità leggera, divertita e divertente, ricca di ironia e di humor, intrisa di una vena di saggia e pacata malinconia, ha richiesto al traduttore un grandissimo lavoro di studio, ricerca, svisceramento per poter essere riprodotta in italiano, nel rispetto, addirittura, delle rime. Un’opera incommensurabile. Lo stesso Marchesani ebbe a sottolineare che questa presunta semplicità aveva richiesto a lui un impegno di 18 ore al giorno per quattro mesi e per un’unica raccolta!
Continua sul Gallo stampato… e nel seguito:
- Una mostra teatrale
- Ironia e leggerezza
- Il premio Nobel
- L’importanza del caso